lunedì 10 ottobre 2011

Marco Ferreri ( I )

Con Marco Ferreri ho avuto un rapporto iniziale molto difficile, difficoltà che a dire il vero dura tuttora: e bisogna dire che non è facile capire Ferreri, un grande autore che fa di tutto per depistare e mettere in difficoltà chi guarda i suoi film, a partire dal suo stesso aspetto fisico, che era più o meno quello di un orco. Mettere tutto in discussione, anche le cose più ovvie, e ragionare su qualsiasi concetto rovesciandolo e considerandolo come qualcosa di nuovo, è un metodo scolastico e filosofico molto importante e molto istruttivo, usato nelle scuole di pensiero di molte scuole filosofiche e religiose, dagli anitchi greci fino ai gesuiti e ai monaci buddisti. E’ un metodo per crescere, per imparare finalmente a pensare con la propria testa, ragionando anche per assurdo. Per esempio, chi mi assicura che Gesù sia veramente esistito, che Stalin sia stato comunista, che questa casa sia fatta di mattoni, e che io sia veramente Giuliano? Si può sorridere, si può sbuffare, si può detestare chi smonta con cura tutte le nostre certezze, ma poi qualcosa ti rimane dentro, e alla fine la visione del mondo può essere più chiara. Magari ci vogliono molti anni, ma è comunque qualcosa di utile.
La mia chiave di lettura per capire Ferreri è stata probabilmente questo: presentando un suo film in tv (forse “Il seme dell’uomo”, che non rivedo da moltissimi anni), Marco Ferreri ne spiegò un passaggio fondamentale: sulla spiaggia si arena e muore un’enorme balena, il ragazzo protagonista si mette a parlare di Moby Dick, la ragazza dice invece che se non si fa qualcosa tra un po’ bisognerà scappar via, per la puzza e per la materia in decomposizione. Il ragazzo ragionava di cose astratte, una cultura appresa sui libri; la ragazza aveva invece una cultura basata sulla realtà. Si può ancora aggiungere che è Melville stesso a parlare chiaramente e apertamente di decomposizione, in “Moby Dick”, e che forse il ragazzo non aveva letto il romanzo con la necessaria attenzione e spirito critico, fermandosi solo sui suoi aspetti più superficiali, su ciò che gli era piaciuto, senza considerarne l’insieme; ma qui si va già oltre Ferreri, che di queste immagini ne ha date molte, moltissime. Ferreri ci invita a ragionare, ad andare un po’ al di là di quello che vediamo, a non essere spettatori pigri e sottomessi; credo che sarebbe stato felice di veder ragionare a fondo sui suoi film, e che gran parte del suo apparente distacco sia dovuto invece proprio allla superficialità di molte osservazioni. Ovviamente, non è obbligatorio farsi piacere Ferreri: ma a me sembra un peccato perdere le occasioni che ci offre.
Questa è la lista dei suoi film come regista, presa da imdb: molti film non li ho mai visti, altri non li vedo da molto tempo, di altri ancora ho già parlato qui per esteso. Metto il cartello “lavori in corso”, e aggiungo qui sotto in fila anche i miei appunti raccolti più o meno al volo in tutti questi anni, ci vorrà ancora molto tempo per vedere tutto.
Los chicos (1959)
El pisito-L'appartamentino (1959)
El cochecito (1960, “La carrozzella”, Josè Isbert, Pedro Porcel, ML Ponte)
Le italiane e l'amore (1961, segmento "L’Infedeltà coniugale, con Riccardo Fellini)
L’ape regina – Una storia moderna (1963 U.Tognazzi, M. Vlady, R.Fellini)
Controsesso (1964, segmento "Il Professore”, con Ugo Tognazzi)
La donna scimmia (1964 U.Tognazzi, A.Girardot)
Marcia nuziale (1965 U.Tognazzi per quattro episodi)
Break up - L’uomo dei cinque palloni (1965, M.Mastroianni, C.Spaak, U.Tognazzi) 85minuti
L’uomo dei cinque palloni (1965, segmento di Oggi domani dopodomani) (versione ridotta)
Corrida! (1966, documentario)
L'harem (1967 Carroll Baker, G.Moschin)
Dillinger è morto (1968 M.Piccoli, A.Pallenberg, A.Girardot)
Il seme dell'uomo (1970 M.Margine, Anne Wyazemsky)
Perché pagare per essere felici? (1971) (documentario)
L’udienza (1972 E.Jannacci, C.Cardinale, U.Tognazzi, V.Gassman, M.Piccoli)
La cagna (1972 M.Mastroianni, C.Deneuve, M.Piccoli)
La grande abbuffata (1973 U.Tognazzi, Ph.Noiret, A.Ferreol, M.Mastroianni, M.Piccoli)
Non toccare la donna bianca (1974 Mastroianni, Tognazzi, Piccoli...)
L’ultima donna (1976 G.Depardieu, O.Muti, M.Piccoli, R.Salvatori)
Yerma (1968, TV movie) da Lorca, con Edmonda Aldini
Ciao maschio (1978 G.Depardieu, Gail Lawrence, M.Mastroianni)
Chiedo asilo (1979 R.Benigni, Luca Levi, C.Moretti, D.Laffin, F.De Sapio, C.Monni)
Storie di ordinaria follia (1981 B.Gazzara, O.Muti)
Storia di Piera (1983, Piera degli Esposti) (con I.Huppert, Mastroianni, H.Schygulla)
Il futuro è donna (1984, Dacia Maraini) (con O.Muti, H.Schygulla)
I love you (1986, C.Lambert, Eddy Mitchell)
Come sono buoni i bianchi (1988, Michele Placido, M.Detmers)
Il banchetto di Platone (1989, per la tv francese)
La casa del sorriso (1990 I.Thulin, D.Ruspoli, E.Cannavale)
La carne (1991, Francesca Dellera, S.Castellitto)
Faictz ce que vouldras (1995, film per la tv francese, su Rabelais)
Diario di un vizio (1993, Jerry Calà, S.Ferilli)
Nitrato d’argento (1996 film di montaggio con molti attori)
Ferreri ha inoltre partecipato a diversi film come attore, in parti piccole o piccolissime, nei film degli anni ’50: bisogna stare attenti, magari nei film di Totò o di Walter Chiari, e prima o poi Ferreri lo si scova. A me sembra che l’elenco di imdb su Ferreri come attore manchi di qualche film, ma obiettivamente non è facile scovarli tutti, e non so nemmeno quanto sia utile. Più note le sua apparizioni da attore quando era già un regista famoso, come nel “Circolo Pickwick” di Ugo Gregoretti (un capolavoro, detto en passant), in “Porcile” di Pasolini, e tanto altro ancora.
(continua)

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