lunedì 26 dicembre 2011

Werner Herzog ( IV )

Il mondo contemplativo di Werner Herzog (Bis ans Ende... und dann noch weiter. Die ekstatische Welt des Filmemachers Werner Herzog) (1989), regia di Peter Buchka
Film biografico, molto bello e pieno di notizie interessanti su Herzog e sui suoi collaboratori.
(è sul dvd di “Kaspar Hauser”)
Werner Herzog cineasta (Werner Herzog Filmemacher) (1986)
Si parte dalla Baviera, Oktoberfest, dove anche Herzog partecipa. Interviste con Lotte Eisner, madrina e ispiratrice del nuovo cinema tedesco, e con Reinhold Messner in preparazione di “Grido di pietra”. Herzog racconta che quando Lotte Eisner si ammalò e sembrava non potesse più riprendersi, iniziò un viaggio a piedi da Monaco fino a Parigi; al suo arrivo, la Eisner era guarita. Herzog racconta anche la sua infanzia felice in montagna, al riparo dalla guerra (mostra le macerie delle città bombardate) e la sua passione da adolescente per il salto con gli sci; racconta i suoi film, e mostra moltissime foto di famiglia.
(è sul dvd di “Woyzeck”)
Io sono i miei film (Was ich bin, sind meine Filme) (1979)
regia di Christian Weisenborn e Erwin Keusch
Si vede Herzog sul set di “Stroszek”, con Bruno S. e la sua fisarmonica; poi un’intervista sempre di quel periodo. Tutto molto bello, da non perdere.
(è sul dvd di “Dove sognano le formiche verdi”)

Kalachakra, la ruota del tempo (Wheel of Time) (2003)
Documentario sui monaci buddisti tibetani; visto e cercato con molto interesse, mi ha però deluso: al di là della bellezza delle immagini e del loro significato, rimane un normale documentario del tipo di quelli del “National Geographic”. Sarebbe un ottimo risultato per chiunque, ma da Herzog mi aspettavo molto di più, considerato anche il soggetto.
(in Italia è stato pubblicato da solo, su un dvd con questo titolo)
Werner Herzog Eats His Shoe (1980)
 regia di Les Blank, sceneggiatura di Werner Herzog
Una scommessa, che porta Herzog a imitare Charlie Chaplin in “La febbre dell’oro”, mangiando una delle sue scarpe (ovviamente, finta e realizzata in materiale commestibile). Ero curioso dopo aver letto il titolo, ma alla visione risulta soltanto accettabile, mi aspettavo qualcosa di meglio
(è sul dvd di “Kinski – Mein liebster Feind”)
Grido di pietra (Cerro Torre, Schrei aus Stein, 1991)
«Cultura non è parlare di una cosa, ma farla»
(Herzog sul set di Grido di pietra)
«Una volta durante le riprese su un precipizio gli ho chiesto: “Cosa succede se cado?” e lui: “Perché guardi giù? ammira il panorama.”
(Donald Sutherland, come sopra)
E’ un film dal quale ci si aspettava molto: Werner Herzog, le grandi montagne, i grandi alpinisti...Alla visione, la delusione però è grande: siamo nel 1991, Herzog era ancora un grande maestro visionario, da lui non ci aspettava un film “normale”. Mi aveva già in parte deluso “Cobra Verde”, il film precedente (“Echi da un paese oscuro”, che sta fra i due, è un documentario che nei cinema non mi pare sia mai uscito, e che ho visto solo molto anni dopo), ma per “Cobra Verde” si potevano ben trovare delle attenuanti. L’impressione, purtroppo confermata, è che Herzog si stesse “normalizzando”: buon per lui se ha trovato maggiore serenità nella sua vita, ma noi che vedevamo i suoi film qualcosa abbiamo perso.
"Grido di pietra" è un film a soggetto, con attori come Vittorio Mezzogiorno, Mathilda May, Donald Sutherland; non va confuso con "Gasherbrum, la montagna lucente", girato nel 1984, un documentario con Reinhold Messner


(continua)

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