martedì 12 giugno 2012

L'opera al cinema ( XIV )

Tra i cantanti d’opera al cinema, quelli che sono andati più vicini ad una vera carriera da attore sono certamente questi tre: Anna Moffo, Mario Petri e Lily Pons. Non è un certo un caso: bravura personale a parte, si tratta di due donne molto belle e di un uomo dal fisico eccezionale: il basso-baritono Mario Petri, oltre ad essere stato per molti anni uno dei cantanti di fiducia di Herbert von Karajan, reggeva alla grande il confronto anche con tutti gli Ercole e i Maciste del nostro cinema mitologico.
Anna Moffo (1932-2006) secondo http://www.imdb.com/  ha al suo attivo venti film, dal 1956 (Nannetta nel Falstaff) fino al 1975. Americana di origini italiane, è stata una grandissima cantante, soprano, tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60. A fine carriera le furono offerte diverse occasioni nel cinema. Molte delle sue interpretazioni indicate su Internet Movie Data Base sono registrazioni di opere liriche o concerti, ma i film veri con ruoli di attrice non sono stati pochi. Per la Moffo il primo ruolo non operistico è del 1960: “La battaglia di Austerlitz” , con regia di Abel Gance. Abel Gance, francese, è stato uno dei primi grandi registi nella storia del cinema, famoso soprattutto per il kolossal “Napoleon” del 1925, ma con una carriera lunghissima e di grande successo, con film come “La tour de Nesle” del 1952. Nel film su Austerlitz, ad Anna Moffo spetta la parte di Giuseppina Grassini, una cantante importante vissuta fra il 1773 e il 1850 che fu una delle conquiste di Napoleone Bonaparte.
Nel 1965 Anna Moffo è protagonista di “Menage all’italiana” con Ugo Tognazzi. La regia è di Franco Indovina, uno dei nostri migliori registi, purtroppo morto molto giovane. Indovina è rimasto famoso, al di fuori del cinema, per la sua relazione con la bellissima Soraya, moglie separata dello scià di Persia.
Nel 1969 arriva “The adventures”, regia di Lewis Gilbert, dove la Moffo ha un ruolo di fianco accanto a protagonisti come Candice Bergen, Charles Aznavour, Ernest Borgnine, Delia Boccardo, Olivia de Havilland, Fernando Rey.
Nel 1970 Anna Moffo gira tre film: Una storia d’amore (regia di Michele Lupo), La ragazza di nome Giulio (regia di Tonino Valerii, protagonista Silvia Dionisio) e soprattutto “Il Divorzio”, regia di Romolo Guerrieri, dove è protagonista con Vittorio Gassman. Nel film, Gassman è suo marito: come al solito, va in cerca di avventure con ragazze molto più giovani, ma non è sicuro che lasciare una moglie così bella sia proprio conveniente. In questo film la Moffo è molto elegante e recita molto bene, e non sapendo di chi si tratti viene da chiedersi chi è questa attrice così bella e brava, che recita alla pari con un mostro di bravura come Gassman. Vedendo questo film, tutt’altro che memorabile, dispiace che ad Anna Moffo non siano arrivati ruoli migliori.
Sempre del 1970 è “Concerto per pistola solista” regia di Michele Lupo, con Gastone Moschin; l’ultimo film della Moffo è del 1975, una versione di “La belle Helene” di Offenbach per la tv tedesca.
Mario Petri (1922-1985, umbro, vero nome Mario Pezzetta) ha al suo attivo una carriera notevole come cantante d’opera: i grandi ruoli mozartiani con Karajan, un centratissimo Mustafà rossiniano nell’Italiana in Algeri in disco diretta da Giulini, ruoli da protagonista in tutti i più grandi teatri del mondo. La voce non è forse bellissima di timbro, ma l’interprete è eccellente e di grande personalità. Il basso umbro a fine carriera inizia un’intensa attività cinematografica: diciotto film tra il 1960 e il 1965, poi basta. Il fisico da atleta, possente e muscoloso, viene impiegato dal cinema italiano nei film mitologici e d’azione allora in gran voga: Ercole, Achille, D’Artagnan, tartari, capitani di ventura, Sandokan, Zorro, Giulio Cesare... Mario Petri è di volta in volta protagonista o cattivo da combattere; il più famoso è probabilmente “Totò contro il Pirata Nero”, che passa spesso in tv, dove Petri è per l’appunto il terribile Pirata Nero: Totò gli arriva poco sopra la cintura, e le arrabbiature di Petri contro il comico napoletano sono memorabili.
L’elenco completo dei titoli (preso da wikipedia) è molto divertente:
1960 - La regina dei tartari
1961 - Drakut il vendicatore
1961 - La schiava di Roma
1961 - Capitani di ventura
1961 - Ercole alla conquista di Atlantide
1962 - Giulio Cesare contro i pirati
1962 - L'ira di Achille, regia di Marino Girolami
1962 - Il capitano di ferro
1962 - Il colpo segreto di d'Artagnan
1963 - Il boia di Venezia
1963 - Il segno di Zorro, regia di Mario Caiano
1963 - Goliath (noto anche come L'eroe di Babilonia), regia di Siro Marcellini
1964 - Totò contro il pirata nero
1964 - Sansone e il tesoro degli Incas, regia di Piero Pierotti
1964 - Sandokan alla riscossa, regia di Luigi Capuano
1964 - Sandokan contro il leopardo di Sarawak, regia di Luigi Capuano
1964 - Ercole contro i tiranni di Babilonia, regia di Domenico Paolella
1965 - Golia alla conquista di Bagdad, regia di Domenico Paolella
Alice Josephine Pons, 1898-1976, in arte Lily Pons, francese di nascita, fu per molti anni una delle star del Metropolitan, e divenne famosissima in America. Aveva voce piccola ma molto bella, nitida, con agilità e acuti formidabili; oltre a questo, era molto bella e non poteva passare inosservata nel cinema di Hollywood. A suo merito bisogna anche aggiungere che Lily Pons fu un’antifascista molto attiva, e in USA ebbe un ruolo importante per perorare la causa di De Gaulle, che era capo della Resistenza (De Gaulle era un uomo di destra, ma fu capo della Resistenza: anche da noi molti uomini di destra parteciparono alla Resistenza, sarà il caso di ricordarlo ai distratti)
Sempre il sito www.imdb.com riporta per Lily Pons questi titoli come attrice:
- I dream too much (Notte di carnevale, 1935 regia John Cromwell con Henry Fonda, Lucille Ball, Mischa Auer)
- That girl from Paris (La ragazza di Parigi 1936 regia Leigh Jason con Jack Oakie, Gene Raymond)
- Hitting a new high ( Una donna in gabbia, 1937 regia di Raoul Walsh, con E.E. Horton, Jack Oakie, John Howard)
- Carnegie Hall (Sinfonie eterne 1947) regia di E.G. Ulmer dove Lily Pons interpreta se stessa. Nel film, che purtroppo non ho mai visto, compaiono anche Bruno Walter, Gregor Piatigorsky, Rise Stevens, Artur Rodzinsky, Artur Rubinstein, Jan Peerce, Ezio Pinza, Jascha Heifetz, Leopold Stokowski, Leonard Rose. Gli attori intorno a cui ruota il film sono Marsha Hunt e William Prince.
- Four star review, tv serie 1950, episodi da un’ora per la tv, con attori famosi
Di questi film sono riuscito a vederne addirittura tre su quattro, grazie a Raitre:
Hitting a new high ( Una donna in gabbia, 1937 Raoul Walsh, EE Horton, Jack Oakie, John Howard) Divertente il film di Lily Pons del 1937, quello con EE Horton e Jack Oakie-Benzino Napaloni dove lei fa la bird-girl. Film “con il cervello di un uccellino” scrive imdb, ed è proprio vero; però la Pons anche vicina ai quarant’anni sembra ancora una diciottenne, può permettersi gli hot pants e scollature notevoli (chi se lo aspettava). Meno belli i due precedenti, quello del 1935 con Henry Fonda e quello del 1936 dove Horton non c’era. Meritevoli di lode gli addestratori degli animali: in Hitting a new high il leone fa davvero l’attore (vedere per credere) e gli uccellini non volano via dal dito di Lily, recitano magnificamente anche loro. Film visti per pura curiosità, una piacevolissima sorpresa; la Pons era davvero straordinaria, l’unico appunto che le si può muovere è che canta tutto allo stesso modo, l’aria del passerottino e la scena della follia dalla Lucia di Lammermoor diventano praticamente uguali... (febbraio 2006)
Aggiungo qualche nota esplicativa a questi miei vecchi appunti: “Hitting a new high” è la storia di un tizio che durante una vacanza (o un naufragio?) trova su un’isola lontana una fanciulla che canta come un usignolo: lei si chiama “Oogahunga”, the bird-girl, e verrà ribattezzata Suzette per farne una star in America. Dato il soggetto, è anche un’occasione per mostrare Lily Pons in abiti molto ridotti, e direi che ne valeva la pena. Jack Oakie è un comico americano all’epoca molto famoso, che si ricorda oggi più che altro per il ruolo di “similduce” nel Grande Dittatore di Charlie Chaplin; Edward Everett Horton è un attore brillante di cui sono da sempre un grande ammiratore, immancabile in molti film di quegli anni, con Frank Capra, o magari al fianco di Fred Astaire in “Cappello a cilindro”.
Nelle immagini: Anna Moffo e Vittorio Gassman in "Il divorzio"; Mario Petri con Herbert von Karajan e con Totò; Lily Pons sulla copertina di Time, con il grande regista Raoul Walsh (benda sull'occhio) ed Edward Everett Horton; sempre Lily Pons con Horton e Jack Oakie; due poster diversi dello stesso film di Lily Pons.
(continua)

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